Percorso
12,2 Km
Questo percorso è consigliato ad escursionisti esperti della montagna e dotati di calzature appropriati. Si sale alla Corona sul sentiero CAI n. 71, lungo il versante atesino del Monte Baldo, in un ambiente selvaggio, sempre ombreggiato e di grande impatto naturalistico, con panorami sempre più ampi sulla valle. Si procede in modesta pendenza da Canale al Monte Cordespino e Pozza Gallet fino al Sentiero della Speranza, passando sotto il bordo roccioso del Monte Cimo.
12,2 Km
5 ore
Ripida salita, Saliscendi
EE - Escursionisti esperti
580 msml
Sentiero, fare attenzione
12,2 Km
EE - Escursionisti Esperti
5 ore
580 msml
Rapida salita, saliscendi
Sentiero: fare attenzione
Il percorso di 12 km è adatto a escursionisti esperti, dotati di calzari da montagna, bastoncini da trekking e pantaloni lunghi. Il percorso è quasi interamente nel sottobosco e ombreggiato. Si cammina tra la boscaglia, attraversando delle pietraie dal terreno infido e pendii aperti talvolta privi di punti di ancoraggio, perciò è necessario procedere con cautela e attenzione. L’ultimo tratto è attrezzato con funi metalliche. Si consiglia di portare una maglietta di ricambio.
Fontanelle
È possibile rifornirsi d’acqua a Rivoli e a Canale. Ricordarsi di riempire la borraccia con almeno 2 litri d’acqua, soprattutto in estate.
Servizi di ristoro
Al santuario è attivo un servizio di bar e ristorazione con qualche tavolino al chiuso e una terrazzina con tavoli all’aperto. Si consiglia comunque di portare con sé cibo e acqua.
Ospitalità
Spiazzi è una delle località turistiche di montagna più apprezzate per la splendida vista sul Lago di Garda e offre diverse possibilità di alloggio. Il santuario da oltre un secolo dà la possibilità ai pellegrini di soggiornare all’Hotel Stella Alpina.
Il percorso di 12 km è adatto a escursionisti esperti, dotati di calzature da montagna, bastoncini da trekking e pantaloni lunghi. Il percorso è quasi interamente nel sottobosco e ombreggiato. Si cammina tra la boscaglia, attraversando delle pietraie dal terreno infido e pendii aperti talvolta privi di punti di ancoraggio, perciò è necessario procedere con cautela e attenzione. L’ultimo tratto è attrezzato con funi metalliche. Si consiglia di portare una maglietta di ricambio.
Fontanelle
È possibile rifornirsi d’acqua a Rivoli e a Canale. Ricordarsi di riempire la borraccia con almeno 2 litri d’acqua, soprattutto in estate.
Servizi di ristoro
Al santuario è attivo un servizio di bar e ristorazione con qualche tavolino al chiuso e una terrazzina con tavoli all’aperto. Si consiglia comunque di portare con sé cibo e acqua.
Ospitalità
Spiazzi è una delle località turistiche di montagna più apprezzate per la splendida vista sul Lago di Garda e offre diverse possibilità di alloggio. Il santuario da oltre un secolo dà la possibilità ai pellegrini di soggiornare all’Hotel Stella Alpina.
Dalla Chiesa di San Giovanni Battista ci s’incammina verso nord imboccando viale Caduti del Lavoro che prosegue in via Castello dove, all’altezza del capitello dedicato a San Isidoro, Patrono di Rivoli, sono indicati l’accesso al Forte Wohlgemuth e la via ciclabile che scende su tornanti in direzione Trento. È importante porre attenzione al transito delle biciclette in questo tratto di via che regala anche qualche piazzola di sosta da cui godere il panorama sulla Vallagarina. All’incrocio della ciclabile con la SP11 conviene passare sotto il ponte dell’autostrada a sinistra, verso Canale, e procedere su traversa Via Piano Canale, una bella via con case adornate da gerani. In fondo alla strada, sul muro destro della casa, si trova un'immagine dipinta di Maria e una targa che segna il livello raggiunto dall’Adige nella devastante inondazione del settembre 1882, che portò, pochi anni più tardi, alla costruzione degli argini cittadini veronesi. All’inizio di via Chiesa Canale si trovano le antiche vasche delle lavandaie dove conviene rifornirsi d’acqua, dato che fino al Santuario non ci saranno più fontanelle.
Salendo dopo la sala civica, sulla destra, si vedono i resti della Chiesetta medievale dedicata a San Zeno e al termine la Chiesa Parrocchiale di San Luca.
A questo punto seguire la segnaletica CAI dalle frecce bianche e rosse che indicano a destra il Sentiero n. 71 per Castel Presina e il Santuario della Corona da imboccare qualche metro più avanti sulla sinistra. Dopo un primo tratto di salita ascolta “Chi salirà il monte del Signore?”
Salire su una montagna ha un significato religioso e sacrale. Il Santuario di Madonna della Corona, abbarbicato sulla roccia, sospeso tra terra e cielo, costituisce un’oasi di sacralità da raggiungere con lo stile del pellegrino. Salire significa far fatica ma anche avere una meta che ci distanzia dalla terra, dal mondo di quaggiù, metafora di un cammino di conversione attraverso il quale lasciare la mondanità e occuparci delle cose di lassù. Il cielo, infatti, rappresenta simbolicamente il luogo del divino quasi toccato dalle vette dei monti.
Preso il Sentiero n. 71 si procede con andamento regolare di sali e scendi, non troppo faticosi, con un itinerario a balcone sul versante atesino del Monte Baldo affacciato sulla Val d’Adige, fra cespugli di scotano e boschi di leccio e carpino, lungo il fianco dei Monti Cordespino, Le Saline e Cimo, passando alla base delle pareti rocciose di Castel Presina.
Una volta imboccato il sentiero, dopo circa 1 km, si vede in alto Forte San Marco. Si prosegue seguendo la segnaletica per Pozza Gallet e Broieschi. Il percorso offre all’osservazione esempi di rocce "montonate", affioramenti levigati dall’azione abrasiva dei ghiacciai, dove nei secoli gli uomini hanno lasciato incisioni e graffiti. È importante procedere seguendo i segnavia bianchi e rossi e la segnaletica verticale del Sentiero Naturalistico. Giunti all’incrocio con il Sentiero n. 71A, è possibile staccarsi e salire verso Pozza Gallet e Broieschi dove s’incrocia il sentiero che porta alla Corona da Lubiara attraverso la Strada Cavalara.
Arrivati alle tabelle informative si procede sul Sentiero n. 71 tenendo la destra. Il primo tratto di strada è più largo. Ci si dirige verso nord lungo il fianco di Monte Le Saline e verso Castel Presina, noto per le pareti attrezzate a palestra di roccia. Da Castel Presina in poi il sentiero diventa più stretto e richiede cautela. Si attraversano delle sassaie che rendono il fondo sdrucciolevole. Salendo di quota si scorgono dei bellissimi panorami sulla Val d’Adige e sulle montagne della Lessinia.
All’altezza di Forte Cimo Grande (il forte resta al di sopra della parete rocciosa e non lo si vede dal percorso) si raggiunge una parete verticale, una sorta di antro a gradoni, molto suggestivo, dove fermarsi anche per una sosta spirituale. Si procede inoltrandosi nel bosco, salendo e discendendo il sentiero, fino a raggiungere una parete di roccia esposta e attrezzata per il passaggio in sicurezza di un tratto ferrato. Da qui in poi il sentiero offre alcuni passaggi con funi metalliche che facilitano il cammino. Ci si congiunge al Sentiero della Speranza CAI n.73 all’altezza del IV Mistero Doloroso, a 20 minuti dal Santuario.